Imparare a nuotare

Charles Péguy – Il Mistero dei Santi Innocenti

“Lo so, io, quanto è difficile.

E quante volte mentre faticano tanto nelle loro prove.

Ho voglia, sono tentato di mettere loro la mano sotto la pancia.

Per sostenerli nella mia larga mano.

Come un padre che insegna a suo figlio a nuotare

Nella corrente del fiume

E che è diviso fra due sentimenti.

Perché da un lato se lo sostiene sempre e lo sostiene troppo 

Il bambino si attaccherà e non imparerà mai a nuotare.

Ma anche se non lo sostiene al momento giusto

Questo bambino berrà un sorso cattivo.

Così sono io quando insegno loro a nuotare nelle loro prove.

Anch’io sono diviso fra questi due sentimenti.

Perché se li sostengo sempre e li sostengo troppo

Non sapranno mai nuotare da soli.

Ma se io non li sostenessi proprio al momento giusto

Questi poveri bambini berrebbero forse un sorso cattivo.

Tale è la difficoltà, talmente grande.

E tale è la duplicità stessa, la doppia faccia del problema.

Da un lato bisogna che facciano la loro salvezza da soli

E’ la regola.

Ed è formale. Altrimenti non sarebbe interessante. Non sarebbero uomini.

Ora io voglio che siano virili, che siano uomini e che guadagnino da soli

I loro speroni di cavaliere.

Dall’altro non bisogna che bevano un sorso cattivo

Avendo fatto un’immersione nell’ingratitudine del peccato.

Tale è il mistero della libertà dell’uomo, dice Dio, 

E del mio governo su di lui e sulla sua libertà.

Se lo sostengo troppo, non è più libero.

E se non lo sostengo abbastanza, va giù.

Se lo sostengo troppo, espongo la sua libertà

Se non lo sostengo abbastanza, espongo la sua salvezza:

Due beni in un certo senso quasi ugualmente preziosi.

Perché questa salvezza ha un prezzo infinito.

Ma che cosa sarebbe una salvezza che non fosse libera.

Come potrebbe qualificarsi

Noi vogliamo che questa salvezza sia acquisita da lui stesso.

Da lui stesso uomo. Sia procurata da lui stesso.

Venga in un certo senso da lui stesso. Tale è il segreto,

Tale è il mistero della libertà dell’uomo.

Tale è il prezzo che diamo alla libertà dell’uomo.

Perché io stesso sono libero, dice Dio, e ho creato l’uomo a mia immagine e somiglianza.

Tale è il mistero, tale è il segreto, tale è il prezzo

Di ogni libertà

La libertà di questa creatura è il più bel riflesso che c’è nel mondo 

Della libertà del Creatore”

2 Commenti

  1. E’ vero che con la libertà capita di fare (spesso) anche degli errori.. ma pensa che brutto vivere in una “non libertà”… è una vita di prigionia e “costrizioni”.
    Per non parlare del rapporto tra gli uomini: come è bello sapere di essere amati per “libera scelta”.. e che tristezza sarebbe essere amati “per dovere” (basti pensare ad alcuni Paesi dove ci sono ancora i matrimoni combinati).
    E se non piacciono a noi uomini i “rapporti forzati” – che sia un amore o un’amicizia – perché mai dovrebbero piacere a Dio?
    E proprio perché ci ama in modo infinito e smisurato, come Padre, desiderando per noi il massimo ovvero anche la Salvezza, affinché possiamo raggiungerla ci ricolma anche del perdono infinito, ma anche qui se liberamente lo vogliamo.

  2. “a questa libertà, a questa gratuità io ho sacrificato tutto, dice Dio,
    a questo gusto che ho d’essere amato da uomini liberi,
    liberamente,
    gratuitamente,
    da veri uomini, virili, adulti, saldi.”

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