Padre Mauro Lepori – Simone chiamato Pietro p. 93-94
Per quaranta giorni vissero nell’euforia di poter attendere in ogni istante e in ogni circostanza di incontrare il Signore Gesù, di poterlo toccare, di poter ascoltare la sua voce.
Il tempo per loro era come spogliato da ogni misura, perché non c’era più altro riferimento che la manifestazione del Risorto, più importanti del sorgere e del tramontare del sole, più reali del giorno e della notte, del sonno e della veglia, del cibo e del lavoro. Più importanti, eppure queste manifestazioni davano a ogni cosa un’intensità che non avevano mai sperimentato.
Tutto diventava tensione verso la Sua manifestazione, tutto attendeva Gesù, ogni frangente di vita poteva di colpo diventare luogo e circostanza che Lui sceglieva per manifestarsi.
Li incontrava nelle sale chiuse o sulle strade di campagna. A volte non Lo riconoscevano subito: Lo scambiavano per un agricoltore o per un pellegrino, uno sconosciuto qualunque, e poi, all’improvviso, i loro occhi si aprivano e Lo riconoscevano, ed era sempre per il loro cuore un’esplosione di gioia. […]
Ora sapevano che era veramente risorto: non potevano più negare l’evidenza, ma le sue manifestazioni nessuno poteva prevederle: era Lui solo a decidere quando e come voleva manifestarsi.
Così educava il loro desiderio, la loro attesa, e anche la loro attenzione. Ormai ogni pellegrino che incontravano per strada poteva essere Lui. Ogni sconosciuto, ogni povero mendicante, poteva all’improvviso mostrare il dolce viso del Signore. Ogni istante, anche il più banale, poteva diventare l’istante della sua presenza. Gesù appariva quando pregavano, ma anche quando lavoravano o erano intenti a sbrigare le incombenze più banali della vita quotidiana.
Tutto questo conferiva alla loro vita un’intensità straordinaria. Anche i rapporti fra di loro cambiarono. Gesù appariva talvolta a tutti insieme, talvolta all’uno o all’altro. Allora si raccontavano questi incontri, e queste testimonianze riempivano tutti di gioia, perché quello che Gesù diceva o donava a uno era per tutti.
Leggendo questa perla preziosa che gratuitamente ci hai offerto…Vorrei condividere quello che una settimana fa ho vissuto, e che fa battere forte il mio cuore oggi, stamane preparando la colazione della domenica alla mia famiglia…
Durante la mattinata sulla chat del gruppetto di amici ,iniziano ad arrivare messaggi.
M., ci racconta dell’aver ricevuto due testi di preghiere da un amica, la colpiscono molto perchè centrano molto con quello che lei sta vivendo.
R. ci da una notizia bellissima, di cui è oggetto la sua famiglia.
A., riprende un pezzo dell’omelia di Papa Francesco che l’ha toccata.
V. racconta dei suoi zii e un aneddoto della loro vita
V. condivide un accaduto bello con la sua mamma . e il periodo nero col mal di schiena che non la fa dormire.
Intanto io vado avanti con le mie faccende di casa, spolvero, lavo, pulisco, ammiro il risultato, con gratitudine di come veniva, impasto per un dolce… e poi impasto per la pizza della sera… intanto leggo ancora dei messaggi E in me saliva dal più profondo una letizia. Lavoravo ed ero contenta… sempre di più
Leggiamo anche la lettera di un infermiera che risponde alla lettera di Saviano…
Condividiamo il podcast della San Carlo antivirus.
Faccio questo elenco, perchè ad un certo punto mi fermo.
E scrivo: Nell’ascoltare tutti voi, da stamane ad ora, dalle notizie di R., il pensiero di M, la testimonianza di V., T. che fa gli auguri a N…il racconto di V. Il podcast antivirale, l’infermiera…Mi sono guardata, mi sono ascoltata… o mio Dio!….
«Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
Perchè mi arde così il cuore se non per il fatto che Lui mi si fa presente così…
In questa compagnia di amici, in questa mia famiglia.
Riprendo le parole di Padre Mauro Lepori
“Ogni istante, anche il più banale, poteva diventare l’istante della sua presenza. Gesù appariva quando pregavano, ma anche quando lavoravano o erano intenti a sbrigare le incombenze più banali della vita quotidiana.
Tutto questo conferiva alla loro vita un’intensità straordinaria. Anche i rapporti fra di loro cambiarono. Gesù appariva talvolta a tutti insieme, talvolta all’uno o all’altro. Allora si raccontavano questi incontri, e queste testimonianze riempivano tutti di gioia, perché quello che Gesù diceva o donava a uno era per tutti.”