Henry Nouwen →
Due feti gemelli parlano fra di loro, nella pancia della mamma.
“Dimmi, ma tu ci credi in una vita dopo la nascita?” chiede uno dei gemelli.
“Sì, assolutamente! Qui dentro ci sviluppiamo e diventiamo forti per ciò che ci aspetterà fuori”, gli responde l’altro gemello.
“Io penso che è una stupidaggine!” dice il primo. “Non ci può essere una vita dopo la nascita – mi dici quale aspetto potrebbe mai avere?”
“Non lo so nemmeno io nei minimi particolari. Ma sarà molto più luminoso di qua dentro. E forse addirittura potremo correre e mangiare con la bocca”
“Non ho mai sentito una cosa tanto assurda! Mangiare con la bocca, ma che idea pazza. Abbiamo il cordone ombelicale che ci nutre. E come vuoi fare a correre? Il cordone ombelicale è troppo corto”
“Ma sì, funzionerà sicuramente. Soltanto che tutto sarà un pò diverso.”
“Sei pazzo. Nessuno è mai ritornato dal ‘dopo-nascita ‘. Con la nascita finisce la vita. Ecco, tutto qua!”
“Ammetto che nessuno sa come sarà la vita dopo la nascita. Ma io so che poi vedremo nostra madre e che essa si prenderà cura di noi.”
“Madre??? Ma non dirmi che credi ad una madre? E dov’è, per favore?”
“Beh qui – dappertutto intorno a noi. Siamo e viviamo in essa e per mezzo di essa. Senza di essa nemmeno esisteremmo!”
“Sciocchezze! Non ho mai visto che ci sia una madre; quindi non esiste.”
“Ma certo, a volte, se siamo completamente in silenzio, puoi sentirla cantare. O sentirla, quando accarezza il nostro mondo… “
Una bellissima metafora della vita dopo la morte. Esiste qualcosa quando lasciamo questa vita terrena? O finisce tutto? La disperazione e la desolazione di chi ancora non ha fatto esperienza verso la gioia e la Sicurezza di un qualcosa di chi invece Lo ha incontrato e sentito. Noi prima dell’incontro e noi dopo averLo incontrato. La disperazione e la rassegnazione di una vita Finita verso la Speranza e la Certezza che nulla è al caso e nulla finisce
leggo, su segnalazione di Michela e racconto quello che mi è successo quest’estate.
Ero appena arrivata al meeting di Rimini e mi apprestavo a vivere la ricchezza di quei giorni, in particolare visitare almeno alcune delle mostre proposte, invece mi è arrivata la notizia della morte di mio zio Francesco. I miei cugini, nel darmi la notizia, insistevano perché non tornassi a Roma: è inutile, riposati lì, sappiamo quanto tu e Antonio amate essere al meeting. Ci vediamo al ritorno, è lo stesso! Tuttavia, ho seguito le ragioni affettive: desideravo essere con i miei cugini nel momento del funerale di zio.
La mattina del funerale, in particolare Anna, la minore dei figli di zio, che tra l’altro tenni a Battesimo (tra noi ci sono 14 anni di differenza), mi ha accolta rimproverandomi la disubbidienza nell’essere tornata a Roma, poi, rivolta a sua mamma: “Mamma, adesso non piangere, senti Valeria che ti saprà raccontare tante belle favolette”, mi è venuto di dirle press’a poco così: “Anna, non racconto favolette, ma non reprimo la speranza cristiana della vita oltre la morte, è per questo che cerco le ragioni che sostengono questa speranza e perseguo un cammino di fede. Poi dimmi una cosa, tu adesso che papà è morto, pensi davvero, sei persuasa che sia tutto finito? puoi non amarlo più?”. Mi ha abbracciato forte e abbiamo pianto insieme.
In quel momento ho ripensato alle parole ascoltate da Papa Francesco, alla radio vaticana e ho compreso che per me sono state liberatorie. Il Papa richiamava su come a noi cristiani sia chiesto di essere testimoni, “Non ci è chiesto di fare un proselitismo”, egli diceva. Ci è chiesto di essere veri davanti al dramma della morte, dramma, non tragedia…. e camminare chiedendo di riconoscere i segni che ci guidano verso la Verità.
La leggevo tempo fa é interessante questo colloquio dei gemelli, sembra lo stesso che uno può fare rispetto a Dio…rispetto anche alla morte.
É tutta piena di un significato che riporta a Cristo.
Mi vorrei fermare all’ultimo pezzo , anche rispetto al lavoro che i nostri sacerdoti ci stanno proponendo con le lezioni sulla preghiera .
fare Silenzio…
riempire la nostra giornata di tutte quelle cose , pur buone , che però fan un gran rumore, trovarsi un po’ di tempo per far Silenzio, per sentire ” la Sua voce cantare e la Sua mano accarezzare il nostro mondo”. Per poter dire ad un altro…ma certo che Esiste!