Don Paolo Desandre
Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza di un fatto di cronaca in cui un uomo, evidentemente squilibrato e dominato da un odio ed una rabbia profonda, ha ucciso una persona. Quando gli è stato chiesto il motivo che lo ha spinto, avrebbe detto: “Ho guardato i passanti per 20 minuti e ho scelto lui: l’ho fatto perché era felice”.
C’è in ognuno di noi in agguato questo “omicida” di felicità! C’è in ognuno di noi una lotta, una ribellione in atto di fronte ad ogni contraccolpo di stupore, di felicità che appare in altre persone.
Spesso ci sorprendiamo a ridurre subito la portata di una provocazione perché non ci disturbi troppo; facendo così però, tante volte “uccidiamo” la possibilità che quella bellezza intravvista, possa diventare anche nostra.
Di fronte ad un altro che ha una cosa bella, che mostra una bellezza, una qualità, un dono… sono sempre due le possibilità: ridurre quella bellezza fino a odiarla, uccidendola – per paura che ci faccia uscire da noi stessi in un terreno che non conosciamo -, oppure seguire quella bellezza che in quel modo diventa sempre più mia.
E’ una scelta della libertà come vediamo nei due ladroni appesi con Gesù sulla croce. Uno ha ridotto fino alla fine quella evidente bellezza, quella incredibile forza di Gesù che nasceva dall’appartenenza al Padre; l’altro ha deciso di seguirla e si è trovato in paradiso.
Se desideriamo vivere già qui il paradiso, occorre seguire la Bellezza, là dove ci si mostra senza ucciderla per invidia.
Mentre leggevo questo commento di don Fabio Rosini al Vangelo di ieri 12 aprile mi è tornato alla mente quanto letto qui sul sito a proposito dell’invidia. Lo condivido volentieri con tutti, da parte mia ho preso ad iniziare la giornata domandando anche questo ” Signore , fa’ che oggi usi le pietre per costruire, non per lapidare”
Commento al Vangelo del 12/4/2019
E’ facile lapidare gli altri. Difficile compiere gesti concreti di amore. E’ facile discutere, accusare, parlare male, ma è così difficile volere bene in silenzio. In un attimo posso distruggere il bene fatto durante un’intera vita. Ci vuole tanto tempo per ricostruire. Gesù, Tu vieni a guarire le ferite causate dalle nostre pietre, sei la roccia su cui possiamo edificare qualcosa di totalmente nuovo, senza paura che crolli. Anche se vedo solo macerie, ci dai speranza, perché Tu, che sei Dio, ti sei fatto vicino alla nostra povera umanità: povera ma così superba. Noi, violenti e arroganti in nome di Dio, Tu mite e umile per noi poveracci. “Signore, fa’ che oggi usi le pietre per costruire, non per lapidare”. (don Fabio Rosini)
L’aspetto triste dell’invidia, quella che ci acceca e ci riempie di cattiveria, è che spesso – proprio perché accecati da ciò che noi non abbiamo, non ci rendiamo conto di quello che di Bello c’è in noi, nella nostra vita, e che magari qualcun altro a sua volta non ha e ci invidia.
Ognuno di noi ha una Bellezza in sé, ognuno di noi ha un dono dentro di sé. E in ognuno di noi questo Dono è diverso, ma di eguale valore.
E arrivando a condividere quanto ci è stato donato con il prossimo, anche la nostra Bellezza diventa ogni giorno sempre più grande e più bella. Però, come ha scritto già Don Paolo, dipende tutto dalla nostra LIBERTÀ’.