Presepe vivente

don Michele Lugli

Per introdurci alla sacra rappresentazione del Presepe Vivente vi vorrei proporre un canto napoletano: O’ Presepe di C. Chieffo [lo puoi ascoltare qui]. Non tutti parlano questa lingua straniera, ma ascoltate bene perché l’autore prima di iniziare il canto proclama il testo in italiano. Ascoltiamo!

Adesso che sta per arrivare Natale le statuine del presepe si risvegliano /
nella carta di giornale non ci vogliono star più

Siamo noi le statuine del presepe che vogliono uscire dalla carta dei giornali: guerre, femminicidi, processi, marce di protesta, scandali, gossip; giornali e Tv ci bombardano tutto il giorno con il male del mondo; ce lo sbattono in faccia in modo ripetitivo e ossessivo come se non esistesse altro; lo analizzano in modo morboso e cinico; abbiamo bisogno di una buona notizia che ci dia speranza, una notizia che illumini la storia del mondo.

“La vita così com’è non è sopportabile [per questo] ho bisogno della luna” dice un personaggio di A. Camus [Caligola]; ho bisogno della luna cioè di qualcosa che non sia di questo mondo, ma che illumini la notte del mondo.

Adesso che sta per arrivare Natale i bambini vanno a letto più volentieri /
perché vogliono sognare i regali e il più bello è Gesù.

I bambini sognano i regali; il popolo ebraico aspettava il Messia; tu cosa aspetti? Oggi aspettare il Salvatore sembra una favola; la salvezza non interessa più a nessuno.

Ci accontentiamo di piccoli regali, surrogati di felicità come dice un personaggio di C. McCarthy: “Chi si ubriaca non vuole vino, vuole altro. Però pensa che ciò che vuole davvero non lo può ottenere. E allora si ingozza di quello che non vuole davvero” [Sunset Limited]

In questo mondo addormentato “l’unica speranza è un imprevisto” come dice Montale [Prima del viaggio]; un imprevisto che ci risvegli dal sonno. L’imprevisto di un giorno in cui guardando le persone che ami ti accorgi che tutti i tuoi regali non riusciranno a salvare la loro vita; da questo “malchiuso portone”, direbbe Montale, vedrai “il giallo dei limoni” [I limoni]; da questa ferita, che si trasforma in feritoia, la luce di Cristo entrerà nella tua vita.

La Madonna sospira / S. Giuseppe la conforta /
se s’apre sta porta ci possiamo fermar qui.

Accade così, che quando meno te lo aspetti, Gesù bussa alla tua porta come sperimenta un personaggio di A. Tarkovskij: «Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fai più. E d’un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno – uno sguardo umano – ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice». (Film Andrej Rublëv).

Gesù bussa alla tua porta con un volto umano perché la luna che cerchiamo è la nostra scalcagnata compagnia; la nostra compagnia, come la luna, non brilla di luce propria ma perché riflette la luce del Sole.

Questo è il metodo di Dio: per cambiare il mondo cambia il cuore degli uomini che lo accolgono; uno alla volta; dobbiamo entrare nella pazienza di Dio che costruisce mattone su mattone; un fuoco accende un altro fuoco.

I rivoluzionari pensano di cambiare il mondo cambiando le strutture; ma se in una struttura nuova c’è un cuore vecchio tutto continua come prima; per cambiare il mondo ci vuole un cuore nuovo toccato da Dio. Gesù ci dona occhi nuovi per vedere la nostra vita con gli occhi di Dio.

Ride, ride il Bambinello e i pastori camminano /
chi prima usava il bastone adesso non lo usa più.

Zoppichiamo perché ci sentiamo schiacciati dalla storia; Gesù invece ci prende e ci mostra che possiamo correre liberi e leggeri perché la nostra vita non appartiene alla terra ma al cielo;

Se cadi scopri che c’è “un gancio in mezzo al cielocome dice Baglioni [Strada facendo]; qualunque cosa succeda la tua vita è nelle mani di Dio. Tu non sei il tuo lavoro, non sei la tua salute, non sei il tuo conto in banca, non sei la tua casa; tu sei figlio di Dio.

Giuseppe sospira / la Madonna guarda il bambino /
nasce in mezzo alla paglia chi ci porta la Speranza!

La speranza è riconoscere Dio dentro la paglia della nostra vita quotidiana. Non stiamo male per le ferite del passato, ma perché non riconosciamo nel presente il Signore che ci chiama e fa nuove tutte le cose.

Se Dio è nato in Palestina -nella periferia più depressa dell’impero Romano- significa che può nascere in tutti quei luoghi dove spendi la tua vita ma non speri di trovarci più nulla. Stiamo attenti a non uccidere Dio!

La vita riparte se rispondi a Dio che ti chiama come racconta un personaggio di A. Baricco: “Ho sentito la voce del mare… e quello che grida è… la vita è infinita!… Così improvvisamente ho deciso di… cominciare di nuovo.” [Film La leggenda del pianista sull’oceano]; La vita è infinita cioè non è finita come pensi tu; non sei curioso di vedere cosa ti ho preparato?

Allora prepariamoci al Natale con questa preghiera: Vieni Signore Gesù! vieni a bussare alla mia porta per fecondare la mia a vita, sanare le mie ferite, illuminare il mio cammino.

Partecipiamo alla sacra rappresentazione in devoto silenzio. La fede è un cammino dello sguardo. Guardiamo, ascoltiamo, lasciamoci commuovere.

Qui puoi vedere le foto che Antonio Caramia ha fatto durante la sacra rappresentazione.


O PRESEPE – C. Chieffo

Mò che vvene Natale i presepe se scetano:
dint’ a carta e ggiurnale nun ce vonno sta cchiù.

Mò che vvene Natale i uagliune s’ addormono:
suonnano i regale e ‘o cchiù bell’è Gesù!

‘A Madonna suspira, san Giusepp ‘a cunforta
“Si s’arape ‘sta porta, ‘nce putimma fermà”.

Ride, ride ‘u Uaglione e i pasture camminano,
chi tteneva ‘u bbastone, meraviglia se fa.

San Giuseppe suspira, ‘a Madonna s’u guarda:
nascce ‘n miezz ‘a la paglia Chi ‘a speranza ce dà!

Mò che vvene Natale i presepe se scetano:
dint’a carta e ggiurnale nun ce vonno sta cchiù.

Mò che vvene Natale i uagliune s’addormono:
suonnano i regale e ‘o cchiù bell’è Gesù!

Traduzione:

Adesso che sta per arrivare Natale le statuine dei Presepi si risvegliano,
e dentro la carta di giornale non ci vogliono stare più.

Adesso che sta per arrivare Natale i bambini vanno a letto più volentieri:
perché vogliono sognare i regali e il regalo più bello è Gesù.

La Madonna sospira e San Giuseppe la conforta:
“Se si apre questa porta ci possiamo fermare qui”.

Ride, ride il Bambinello e i pastori camminano,
e chi prima usava il bastone adesso non lo usa più!

San Giuseppe sospira e la Madonna guarda il bambino,
nasce in mezzo alla paglia chi ci porta la Speranza!

Adesso che sta per arrivare Natale i Presepi si risvegliano,
e dentro la carta di giornale non ci vogliono stare più.

Adesso che sta per arrivare Natale i bambini vanno a letto più volentieri:
vogliono sognare i regali e il regalo più bello è Gesù.

Qui puoi ascoltare il canto.