Se lo vuoi è un bambino, se non lo vuoi non è niente

Marina Corradi – Avvenire

Una giovane coppia sull’ascensore di una maternità milanese. Sorridono, parlano eccitati guardando qualcosa sullo smartphone. «Ha già la bocca! E che naso!», dice lei, e ride. E chiama la madre, «Ciao mamma, sì, dieci settimane, sta benissimo, si vedono le manine, i piedi…».

Della madre non sento la risposta, ma già deve parlare di corredini, «Sì, certo mamma, andiamo insieme…», risponde la ragazza. I due escono abbracciati, ancora riguardando il video. Il più emozionante dei video: tuo figlio appena spuntato da quel buio, che lo avvolge come una notte. E sì, ha il naso, la bocca, le mani. È una cosa straordinaria. È lungo pochi millimetri. Ma sarà un uomo, sarà una donna.

Quando vedo questa naturale gioia davanti a un’ecografia, un pensiero però mi sbalordisce: quella stessa creatura, se non fosse desiderata da sua madre, non sarebbe niente, sarebbe qualcuno di eliminabile, anzi qualcuno che per qualcun altro è un “diritto” eliminare. E guai a obiettare, a provare a discuterne: pare un sacrilegio.

Fatico a capire questo sguardo strabico. Se lo si vuole è un bambino, sennó, non è niente. Certo, quel figlio vive nel corpo di una donna. Ma la tua libertà può cancellare una vita, sia pure dipendente da te? Ed è un dogma, questo diritto, e perché?

Se quel video fosse mostrato a delle ragazzine delle medie, senza parole. Un bambino? Un niente? A 13 anni forse si vede ancora la realtà. Poi, l’ideologia ti rieduca.

1 Commento

  1. Mi coinvolgono sempre particolarmente gli articoli a tema “aborto”. La cosa che mi sconvolge più di tutti è che essere contrari a questa pratica disumana è considerato disumano. È giusto il diritto all’aborto ed è sbagliato il diritto alla vita. È giusto difendere i diritti della madre, è sbagliato difendere il diritto alla vita del bambino (perché ci sta un bambino da difendere? io non lo vedo…). Mi è capitato in questo periodo di leggere più articoli (e commmenti) sull’aborto e su quello successo in America. Ed è triste vedere che la maggior parte delle persone vede il diritto all’aborto come il diritto più importante della propria vita (paradossale come cosa), uno dei diritti più importanti della loro libertà… togliendo il diritto all’aborto si toglie la libertà di fare quello che si vuole, di divertirsi e di spassarsela (uno dei commenti più squallidi che abbia letto).
    Chi non vede amore in un’ecografia ma solo qualcosa da eliminare, un errore da cancellare, forse non sa cosa vuol dire veramente e profondamente Amore e Vita e forse perché, purtroppo, non li ha mai incontrati.

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