Una luce splende nelle tenebre!

Don Paolo Sottopietra – Superiore Generale della Fraternità San Carlo

Carissimi, 

con il desiderio di esservi vicino in quest’ora di festa, segnata anche da tanta sofferenza e, per molti di noi, dal sacrificio della distanza dai nostri fedeli, vi raggiungo con un’immagine che mi ha accompagnato nelle settimane dell’Avvento. È un’opera di Bohuslav Reynek, un artista ceco, poeta e pittore. Mi ha colpito per il suo tratto naïf e quasi primitivo, che riporta il mistero del Natale ai suoi termini più drammatici ed essenziali, quelli del Prologo di San Giovanni. Una luce brilla nelle tenebre e, pur apparendo nella debolezza, è più forte di tutto il buio del mondo e lo vince. 

Guardiamola insieme per un attimo. C’è questa notte scura e piena di terrore, in cui regnano confusione, menzogna, disperazione. Ma in questa oscurità brilla una piccola luce silenziosa, così sproporzionata che sembra a malapena sufficiente a illuminare una stalla. E invece, dal momento in cui è apparsa, il buio non è più assoluto, è sconfitto. Se la violenza sembra aumentare, è perché l’esito della lotta è già deciso. La luce di Cristo è più forte di tutto il male, di tutte le ferite di cui il maligno si serve per tenerci lontani tra noi e da Lui. 

Questo umile disegno mi ha aiutato a guardare al tempo in cui viviamo. Anche oggi il buio è fitto, c’è un potere che cerca di prevaricare sull’uomo con l’inganno e di soffocare tutto ciò che è più autenticamente umano. Una irrazionalità distruttiva incombe sulla umanità, ed è una forza reale che seduce uomini e popoli. Ma in questa oscurità brilla la fede dei cristiani, riflesso di quella piccola luce vittoriosa. Noi infatti abbiamo ricevuto la grazia di entrare in quella stalla e siamo stati accolti nell’alone della luce di Cristo. La fede in Lui è un dono che non ha eguali, perché sconfigge in noi ogni buio e ogni morte. Questa è la vita eterna già qui sulla terra, non possiamo più avere paura. La nostra vita non è ormai altro che questo, lasciarci illuminare da questa luce. La nostra vita non ha che un solo significato, servire questa luce perché altri uomini la possano vedere, il più possibile. 

La lotta tra luce e tenebra ci coinvolge personalmente e ci chiede il sacrificio quotidiano di noi stessi, ma ci porta dritti al cuore del mistero dell’Incarnazione e ci apre la possibilità della gioia che oggi ci viene annunciata. 

Vi abbraccio tutti, uno per uno. Buon Natale! 

Roma, 25 dicembre 2020 

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1 Commento

  1. Forse quest’anno è un Natale più autentico, di riflessione e meditazione.
    Quest’anno la messa della “notte” di Natale è stata molto molto diversa dagli altri anni, in cui la Chiesa era strapiena di persone, e sempre concelebrata da minimo tre sacerdoti.
    Quest’anno di posti liberi (nonostante la distanza tra i posti a sedere) ce ne erano a volontà, e la messa era celebrata da un solo sacerdote. Anche il coro era “ridotto”.
    Lì per lì devo dire che mi ha fatto effetto, e un velo di tristezza mi è girato per la testa.
    Poi un’epifania. Qualcosa che c’è sempre stato tutti gli anni, ma su cui non avevo mai fatto caso, proprio per la grandezza della celebrazione e della tanta gente in Chiesa.
    Il presepe, la Sacra Famiglia, a formare un Triangolo proteso verso l’alto, sulla stessa traiettoria del Crocifisso.
    La storia della Salvezza sotto i miei occhi: Gesù, fattosi uomo, nato e morto per me. Il vero motivo per cui ero lì, il Festeggiato al centro dei miei pensieri e davanti agli occhi, senza sfarzi, senza tante persone a fare confusione tra loro distogliendo lo sguardo dal vero motivo per cui ero li n quel preciso momento
    E allora ho ringraziato per questo Natale diverso, per la bellezza che mi ha fatto notare, e per la riflessione che mi ha portato a fare.

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